Le vesti bollate



Come sempre, creata la norma, si generò la scappatoia e così il 26 Gennaio del 1401 i Bolognesi più abbienti si trovarono a poter scegliere tra la stretta osservanza delle norme appena emanate e la conseguente rinuncia all'esibilizione dei propri capi di vestiario più preziosi e la possibilità di richiedere un'autorizzazione, rilasciata solo dopo il pagamento di una tassa, per poter continuare ad indossare le proprie vesti.

Un notaio venne incaricato dal comune affinchè ogni autorizzazione concessa venisse debitamente
registrata su di un apposito registro, noto come
"bollario delle vesti Bolognesi".
Ogni abito non rispondente alle leggi suntuarie e non debitamente bollato, esibito, rischiava la confisca
da parte del comune.

Tale registro è fortunatamente arrivato fino a noi oggi e si compone di 211 notifiche, rispondenti ciascuna ad una descrizione minuziosa delle vesti utilizzate dalle donne nobili della Bologna di fine 1300 e ci offre nuovi spunti per una più corretta ricostruzioni degli abiti utilizzati dalle ragazze del nostro gruppo.

Grazie alla gentile concessione dell' Archivio di Stato di Bologna abbiamo riprodotto tale registro così da poterlo mostrare durante l'attività rievocativa/didattica, illustrandone le parti e le finalità.


La conferenza organizzata in collaborazione con l'Archivio di Stato di Bologna sul registro delle vesti bollate.


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